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Novità - A come...
2007-03-15 -

A Non a trubulo nen a fè i fòi[1].
Commento di un nonese doc alla sfilata di carnevale in piena quaresima.

Brano da:
Elisir d'amore - Atto I°, scena quinta.
Gaetano Doninzetti
Libretto di Felice Romani [2]

       Un sentito ringraziamento al collega di Martiniana Po, nonese, per l'aiuto fornito, a tutti i panificatori e agli alimentaristi di None e di tutti i paesi dei vari possibili percorsi, da Martiniana Po (CN) fino a None -ben cinquanta chilometri di percorso, come si evince dalla mappa di Google-, per per l'approvigionamento dei prodotti alimentari e di sussistanza ai suddetti paesi.
Giulian1
       Grazie! Senza di te non ce la faremmo da soli.
       Poiché "l'aiuto" continua da più di un decennio, si sentirebbe la necessità di un riconoscimento ufficiale per l'operato svolto.
       Immaginiamo la sua pesante giornata lavorativa: con grande spirito di abnegazione, la notte a produrre pane, grissini e prodotti da forno, il giorno a viaggiare, sulla sua auto, stipata come doveva essere il carro di Dulcamara, di ogni ben di Dio...
    ...in questo faticoso lavoro di tentata vendita itinerante questuante, che ricorda i carri dei venditori nei film western di cianfrusaglie per i nativi americani, o i venditori di inizio novecento, che giravano per cascine e zone rurali.
       Possiamo trovare di tutto all'interno dell'auto: dai prodotti da forno, alla pasticceria fresca; dalla frutta e verdura ai salumi di sua produzione, preparati nei laboratori dei prodotti da forno. Giulian3.jpg
       Ma tutto questo è legale? Rispetta le più elementari norme di igiene, il fatto che alimenti tanto disparati viaggino sfusi nell'esiguo spazio del suo furgone? Emette scontrini fiscali?
          Possibile che una cosa illegale da ogni punto di vista possa continuare impunemente per più di dieci anni?


...ABUSIVISMO!


      Note:

       [1] A None non tribolano a fare gli stupidi.
       [2]Gruppo Editoriale Bramante s.r.l. Viale Bianca Maria, 19 20122 MILANO- La grande Lirica Leggendarie interpretazioni. Distribuzione ME.PE. Viale Famagosta, 75 20145 MILANO.
       La voce di Dulcamara è di Fernando Corena; Adina Hilde Gueden; Giannetta Luisa Mandelli; Nemorino Giuseppe Di Stefano; Belcore Renato Capecchi. Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Direttore Francesco Molinari-Pradelli. Registrazione effettuata nel 1955.

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SCENA QUINTA

      Dottore Dulcamara sopra un carro dorato, in piedi, avendo in mano delle carte e delle bottiglie. Dietro ad esso un servitore che suona la tromba. Tutti i paesani lo circondano.

DULCAMARA:

       Udite, udite, o rustici;
       Attenti, non fiatate.
       Io già suppongo e immagino
       Che al par di me sappiate
       Ch'io sono quel gran medico,
       Dottore enciclopedico
       Chiamato Dulcamara,
       La cui virtù preclara,
       E i portenti infiniti
       Son noti all'Universo...e in altri siti.
       Benefattor degli uomini,
       Riparator de' mali,
       In pochi giorni in sgombero.
       Io spazzo gli ospedali,
       E la salute a vendere
       Per tutto il mondo io vo.
       Compratela, compratela,
       Per poco io ve la do.
       Ê questo l'odontalgico
       Mirabile liquore
       Dei topi e delle cimici
       Possente distruttore.
       I cui certificati
       Autentici, bollati,
       Toccar, vedere e leggere
       A ciaschedun farò.
       Per questo mio specifico
       Simpatico, prolifico,
       Un uom settuagenario
       E valetudinario,
       Nonno di dieci bamboli
       Ancora diventò.
       Per questo
Tocca e sana
       In breve, settimana
       Più d'un'afflitta vedova
       Di piangere cessò.
       O voi, matrone rigide,
       Ringiovanir bramate?
       Le vostre rughe incomode
       Con esso cancellate.
       Volete voi, donzelle,
       Ben liscia aver la pelle?
       Voi, giovani galanti,
       Per sempre aver amanti?
       Comprate il mio specifico,
       Per poco ve lo do.
       Ei move i paralitici;
       Spedisce gli apopletici,
       Gli asmatici, gli asfitici,
       Gl'isterici, i diabetici,
       Guarisce i timpanitidi,
       E scrofole e rachitidi,
       E fino al mal di fegato
       Che in moda diventò.
       Comprate il mio specifico,
       Per poco ve lo do.
       L'ho portato per la posta
       Da lontano mille miglia,
       Mi direte: quanto costa?
       Quanto vale la bottiglia?
       Cento scudi?...trenta?...venti?...
       No...nessuno si sgomenti.
       Per provarvi il mio contento
       Di sì amico accoglimento,
       Io vi voglio, o buona gente,
       Uno scudo regalar.

      

CORO:
      

       Uno scudo? veramente
       Più brav'uom non si può dar.

DULCAMARA:

       Ecco qua: così stupendo,
       Sì balsamico elisire,
       Tutta Europa sa ch'io vendo
       Niente men di nove lire:
       Ma siccome è pur palese,
       Ch'io son nato nel paese,
       Per tre lire a voi lo cedo:
       Sol tre lire a voi richiedo;
       Così è chiaro come il sole,
       Che a ciascuno che lo vuole,
       Uno scudo bello e netto
       In saccoccia faccio entrar.
       Ah! di patria il caldo affetto
       Gran miracoli può far.

      

CORO:

       Ê verissimo: porgete.
       Gran Dottore che voi siete!
       Noi ci abbiam
       Del vostro arrivo
       Lungamente a ricordar.


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