"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda."
Horacio Verbitzky

Blog di Giovanni Chifelio

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Mi girano in testa delle vecchie canzoni.
Domenica 30 maggio 2021
Qui e in alto sulla testata il link al mio canale Youtube

Ascolta e vedi se non vuoi o non puoi leggere. Canale YouTube, creato venerdì 16 aprile 2021.

Città Vecchia Fabrizio de Andrè
     Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
     quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
     li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
     a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

     Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
     per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
     ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
     porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

     Quello che non... di Francesco Guccini
     La vedi nel cielo quell'alta pressione, la senti una strana stagione?
     Ma a notte la nebbia ti dice d'un fiato che il dio dell'inverno è arrivato.
     Lo senti un aereo che porta lontano? Lo senti quel suono di un piano,
     di un Mozart stonato che prova e riprova, ma il senso del vero non trova?

     Lo senti il perché di cortili bagnati, di auto a morire nei prati,
     la pallida linea di vecchie ferite, di lettere ormai non spedite?
     Lo vedi il rumore di favole spente? Lo sai che non siamo più niente?
     Non siamo un aereo né un piano stonato, stagione, cortile od un prato...

     Conosci l'odore di strade deserte che portano a vecchie scoperte,
     e a nafta, telai, ciminiere corrose, a periferie misteriose,
     e a rotaie implacabili per nessun dove, a letti, a brandine, ad alcove?
     Lo sai che colore han le nuvole basse e i sedili di un'ex terza classe?

     L'angoscia che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della vita,
     di un giorno qualunque, di una sponda brulla? Lo sai che non siamo più nulla?
     Non siamo una strada né malinconia, un treno o una periferia,
     non siamo scoperta né sponda sfiorita, non siamo né un giorno né vita...

     Non siamo la polvere di un angolo tetro, né un sasso tirato in un vetro,
     lo schiocco del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo, non siamo...
     Si fa a strisce il cielo e quell'alta pressione è un film di seconda visione,
     è l'urlo di sempre che dice pian piano:
     Non siamo, non siamo, non siamo...

     Canzone della rinuncia triste di Francesco Guccini
     Le luci dentro al buio sono andate via
     E l'allegria comprata è già sparita0
     Il giorno dopo è sempre la malinconia
     Che spezza la magia di un'altra vita

     La forza che ti lega è grande più di te
     L'anello al collo si stringe sempre più
     Non dare più la colpa al mondo o a lei
     Per la rinuncia triste a quello che non sei...

     Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi
     A buttar via nel niente solo il niente
     Fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri
     Che scelgono per te diversamente

     Son stanco d'aver detto le cose che dirò
     Di aver già fatto le cose che farò
     Ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai
     Sulla rinuncia triste a quello che non fai...

     Credevo l'incertezza possibilità
     E il dubbio assiduo l'unica ragione
     Ma quali scelte hai fatto in piena libertà

     Ti muovi sempre dentro a una prigione...


     Non è la luce o il buio né l'ero ed il sarò
     Non è il coraggio che ti fa dir "vivrò"
     È solo un'altra scusa che usare vuoi
     Per la rinuncia triste a quello che non puoi...


     Non voglio prender niente se non so di dare
     Io e chissà chi decidono ciò che posso
     Non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso
     E il mondo che mi vive addosso...

     E forse sto morendo e non lo so capire
     O l'ho capito e non lo voglio dire
     Rimangono le cose senza falso o vero
     E la rinuncia triste a quello che io ero...


     Dotti Medici E Sapienti di Edoardo Bennato

Video precedente, subito
dopo la salita a Pian Croesio. Canale YouTube, creato
venerdì 16 aprile 2021.


    
     E nel nome del progresso
     il dibattito sia aperto,
     parleranno tutti quanti,
     dotti medici e sapienti.

     Tutti intorno al capezzale
     di un malato molto grave
     anzi già qualcuno ha detto
     che il malato è quasi morto.
     Così giovane è peccato
     che si sia così conciato
     si dia quindi la parola
     al rettore della scuola.

     Sono a tutti molto grato
     di esser stato consultato
     per me il caso è lampante
     costui è solo un commediante

     No, non è per contraddire
     il collega professore
     ma costui è un disadattato
     che sia subito internato

     Al congresso sono tanti,
     dotti, medici e sapienti,
     per parlare, giudicare,
     valutare e provvedere,
     e trovare dei rimedi,
     per il giovane in questione.

     E nel nome del progresso
     il dibattito sia aperto,
     parleranno tutti quanti,
     dotti medici e sapienti.

     Tutti intorno al capezzale
     di un malato molto grave
     anzi già qualcuno ha detto
     che il malato è quasi morto.
     Così giovane è peccato
     che si sia così conciato
     si dia quindi la parola
     al rettore della scuola.

     Sono a tutti molto grato
     di esser stato consultato
     per me il caso è lampante
     costui è solo un commediante

     No, non è per contraddire
     il collega professore
     ma costui è un disadattato
     che sia subito internato

     Al congresso sono tanti...

     Questo giovane malato
     so io come va curato
     ha già troppo contaggiato
     deve essere isolato

     Son sicuro ed ho le prove
     questo è un caso molto grave
     trattamento radicale, quindi,
     prima che finisca male

     Mi dispiace dissentire
     per me il caso è elementare
     il ragazzo è un immaturo
     non ha fatto il militare

     Al congresso sono tanti...

     Permettete una parola, io non sono mai andato a scuola
     e fra gente importante, io che non valgo niente
     forse non dovrei neanche parlare,

     Ma dopo quanto avete detto, io non posso più stare zitto
     e perciò prima che mi possiate fermare
     devo urlare, e gridare, io lo devo avvisare,
     di alzarsi e scappare anche se si sente male,
     che se si vuole salvare, deve subito scappare
    ...


     È molto breve quello che ho da dirvi io in questo articolo. Il resto sta nei testi delle canzoni che cito.
     Sono quattro testi di canzoni che vi ripropongo oggi, una del 1978 di Fabrizio De Andrè, ne propongo solo il frammento che interessa al discorso della presa per il culo di massa, che avviene in ogni tempo, ma, quando ci siamo dentro non ce ne accorgiamo. Due di Francesco Guccini, riguardano più propriamente il tema che sto portando avanti su questo mio sito, ossia il tema culturale: la nostra cultura ci condiziona nei pensieri e nei giudizi, senza che ce ne rendiamo conto perché essa abita nella nostra testa, inculcataci fin da bambini da agenti di influenza di ogni tipo: genitori, insegnanti, fiabe, film, media.
     Quando Francesco ci parla della sua fede nel dubbio assiduo, ci esorta proprio alla diffidenza su tutto quanto diamo per scontato. E in queste due sue canzoni c'è davvero tutto quello che serve per capire, che, anche credendo di essere autonomi nel nostro pensiero, "ti muovi sempre dentro una prigione". E ancora, questa constatazione ci porta a concludere che "Non siamo, non siamo, non siamo..." vivi!

     Quella di Edoardo Bennato è dedicata ai due maggiormente clamorosi casi di TSO avvenuti durante questi lunghi mesi di follia collettiva: il minorenne di Fano ed il giovane siciliano che non aveva altra colpa di esercitare il suo diritto garantitogli dall'articolo 21 della nostra Costituzione, Sacra e Inviolabile.

     Quelli che conoscono queste canzoni, vale a dire gente di una "certa età", ma potrebbe essere anche il caso dei figli di costoro, che han dovuto "subire" quei cantautori stando vicino ai loro genitori fino a che hanno preso le loro strade da soli, tutti costoro, voglio dire, erano preavvertiti che ci stavano prendendo per il culo!

     Tutto quanto serve per capire stava lì, in quei testi da almeno quarant'anni. Non erano solo canzonette!

     Vi voglio bene a tutti.

     Claudio Giovanni

Articolo n.166: oldsong.php
Sito: chifelio
Tema: 14 - Risveglio della coscienza
Data: 2021-05-30

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